I giovani liberali propongono una misura di riequilibrio delle finanze dell’AVS, secondo me ben sopportabile per chi andrà in pensione nel futuro, che naturalmente non è molto popolare poiché un po’ tutti abbiamo paura di invecchiare. I sindacati invece degli aspetti finanziari del nostro sistema sociale non se ne occupano e si limitano a formulare il solito slogan della sinistra secondo cui “i soldi ci sono”. Solo sottovoce sussurrano che sarebbero d’accordo con un aumento del prelievo sui salari (e inevitabilmente chiedono altrettanto ai datori di lavoro) e quindi ipotizzano anche il finanziamento della loro tredicesima a sfavore delle generazioni che lavorano (e i sindacati li finanziano con rette mensili importanti) e a favore di chi è già o sarà presto in pensione.
È il disequilibrio che sta sempre più caratterizzando i rapporti fra le generazioni che spaventa e che l’iniziativa sindacale accentua. Si pensa sempre agli anziani e li si ritengono indigenti, quando in realtà quella preoccupazione riguarda solo una parte abbastanza piccola degli anziani. Non si pensa invece quasi mai ai giovani lavoratori e alle fatiche che devono sopportare, con stipendi solo in lenta crescita, soprattutto quando devono anche crescere dei figli. È l’errore che molti fanno e che i sindacati cercano di sfruttare a favore di un’iniziativa che non avrebbero dovuto lanciare e far firmare ai loro soci e che dimostra ancora una volta la loro incapacità di contribuire, insieme e non contro le altre forze politiche, ad un ragionevole sviluppo del nostro paese e dei suoi sistemi sociali.
Questa volta io sto dalla parte dei giovani, la cui saggezza mi conforta. Li invito già fin d’ora, se non ce la faranno questa volta, a rilanciare la loro iniziativa: a volte è necessario, come le donne bene sanno. Se si ha ragione, prima o poi si sarà ascoltati. E la loro proposta sarà ancora più necessaria se la tredicesima rendita AVS dovesse essere concessa.
Fulvio Pelli