Comunicati

Care amiche, cari amici
ci sono gesti semplici che hanno la forza di diventare memoria collettiva.

Immaginate una sala di cinema: 273 poltrone, ognuna con il nome di una donna che ha lasciato un segno. Donne che hanno aperto strade, conquistato importanti traguardi nella politica e nella società civile, testimoniando con coraggio gli ideali e i valori liberali radicali. Donne conosciute o dimenticate, figure pubbliche o presenze private, ma tutte accomunate dallo stesso filo: il coraggio, la visione e l’impegno.
«Dedica una poltrona» vuole essere un gesto di riconoscimento a queste donne, un’azione commemorativa per ricordare quanto la loro forza continui a ispirarci. Un gesto che diventa anche una promessa: tutto ciò che celebriamo oggi potrà dare forza e sostegno alle donne del presente e del futuro.

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Ogni volta che leggiamo sentenze con pene ridicole per reati sessuali, l’indignazione diventa rabbia. Non è questione di essere «all’antica»: è questione di giustizia, di dignità, di sicurezza. Chi abusa, in qualunque forma, compie un atto violento. Non esistono carezze «innocenti» o sfioramenti “malintesi»: ogni violazione lascia una ferita che non guarisce mai. Nessuna pena potrà restituire ciò che è stato rubato – fiducia, serenità, libertà –, ma può dare un segnale chiaro: la violenza non è tollerata. Ridurre le condanne per un «pentimento» di facciata significa dire alle vittime che la loro sofferenza vale meno di qualche parola.

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A giugno le Camere federali hanno approvato l'introduzione dell'imposizione individuale dei coniugi, una riforma fortemente voluta dalle Donne del PLR che non si limita ad abolire la penalizzazione del matrimonio ma che orienta il sistema fiscale svizzero all'uguaglianza e a un modello sociale più contemporaneo. L'imposta individuale – attesa da tempo – tiene conto del fatto che entrambi i partner sono persone fisiche e lavoratori autonomi, e ognuno vuole e deve contribuire con la propria quota al funzionamento del Paese. Incentiva inoltre le donne, che mediamente guadagnano meno, a incrementare l'attività lavorativa e a ottenere così una maggiore indipendenza finanziaria.
Consolidare un modello familiare superato, basato su un unico reddito, è l’obiettivo del referendum lanciato da Centro e UDC ma anche della domanda depositata da Centro, UDC e Lega per indurre il Canton Ticino ad aderire al referendum dei Cantoni. Le Donne del PLR si rivolgono ai Gran Consiglio con l’invito esplicito a garantire nella seduta di settembre un’imposizione fiscale equa e pertanto a non aderire alla richiesta.

 

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La politica in Ticino si sa è piuttosto animata. Su un unico tema però mi sembra di capire che tutti i partiti sono concordi, e cioè che il calcolo in vigore per la perequazione finanziaria continua a penalizzare il nostro cantone. Qualche esempio? Nel 2024 il Ticino ha ricevuto complessivamente 86.8 milioni di franchi; il Grigioni 235 milioni, il Vallese 884 milioni e Friburgo 617 milioni. Per non parlare di Berna che ha ricevuto ben 1.3 miliardi di franchi. Considerato che la perequazione finanziaria è un meccanismo di trasferimenti che dovrebbe garantire un sostegno ai cantoni finanziariamente più deboli da parte di quelli più forti (Zugo guida la classifica dei benefattori) è chiaro che, dagli esempi indicati, per il Ticino i parametri debbano essere nuovamente rivisti e adeguati.

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Gli Europei di calcio, che hanno visto una splendida Svizzera arrivare ai quarti di finale, non sono solo un evento sportivo. Sono un fenomeno culturale e sociale. Gli stadi pieni, l’atmosfera contagiosa di un pubblico eterogeneo e rispettoso sono una dimostrazione che il calcio al femminile può essere un modello di convivenza pacifica e inclusiva, capace di superare stereotipi perché non si tratta solo di un pallone che rotola su un prato, due squadre che si affrontano, un pubblico che osserva: è una metafora della vita, un campo con regole, confini, compagni/e e avversari/ e. È anche uno sguardo esterno, un pubblico pronto ad applaudire o a fischiare. Già di per sé una sfida, ma per le donne lo è due volte. Perché quel campo - reale o metaforico - raramente è stato progettato per loro.

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Da 40 anni il PLR si batte incessantemente contro la penalizzazione del matrimonio e in favore di una fiscalità equa. Dopo lunghi dibattiti, il parlamento federale ha finalmente approvato l'imposizione individuale, il che significa che in futuro i due redditi di una coppia non saranno più penalizzati. È essenziale che il lavoro sia remunerativo per tutti, che si sia single o sposati, con la conseguenza positiva che le imposte saranno ridotte di 600 milioni in totale. Tuttavia il Centro (un tempo PPD) cerca con tutti i mezzi possibili di impedire questa importante riforma liberale radicale, lanciando il referendum si conferma un partito conservatore e misogino.

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Due settimane fa, il parlamento federale ha preso una decisione storica: l’imposizione individuale è diventata realtà e – con essa – la penalizzazione del matrimonio è diventata finalmente un ricordo passato. Si tratta della più importante riforma per l’uguaglianza da decenni. È quindi ancor più incomprensibile la scelta di Centro e UDC di bloccare questo passo avanti attraverso un referendum.

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Raggiungere l'uguaglianza è un processo che richiede un'azione costante e incisiva piuttosto che discorsi e gesti simbolici: la nuova strategia delle DLRS punta a promuovere leggi e politiche che portino a un reale cambiamento nel chiaro intento di superare le barriere che ancora impediscono la piena realizzazione della parità. La neo presidente, la consigliera nazionale Bettina Balmer, guarda con fiducia all'attuazione della strategia: «vogliamo delle riforme concrete che promuovano efficacemente l'uguaglianza, e per farlo ci vogliono più donne impegnate e disposte ad assumersi delle responsabilità». La strategia è stata adottata in occasione della prima riunione sotto la sua direzione, approvati pure gli obiettivi per gli anni 2025-2027.

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In un contesto democratico, il servizio pubblico dell’informazione riveste un ruolo fondamentale non solo per garantire un accesso libero, imparziale e verificato alle notizie, ma anche per tutelare l’integrità culturale e sociale di un paese. Questo, senza escludere e valorizzare anche le espressioni del privato, assume un valore, il cui significato è particolarmente rilevante in una nazione come la Svizzera, caratterizzata da una forte diversità linguistica e regionale.

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Le Donne liberali radicali ticinesi (DLRT) accolgono con profonda soddisfazione l’esito positivo della votazione finale sull’imposizione individuale, approvata oggi dalle Camere federali. Una svolta storica per la Svizzera che segna un passaggio decisivo verso l’equità fiscale e la piena parità tra i generi. Se si concretizzerà il referendum, le DLRT continueranno a sostenere con forza una riforma liberale che favorisce la partecipazione femminile nel mondo del lavoro, un diritto umano fondamentale ma anche un motore di crescita economica e sociale.

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