Il servizio pubblico non è solo un’istituzione: è uno spazio condiviso dove la nostra volontà di vivere insieme, da Svizzere e Svizzeri diversi per lingua, cultura, sensibilità, prende la forma del condividere valori e visioni. Il servizio pubblico è il riflesso vivo di quella Willensnation che rende unico il nostro Paese. Tagliarlo, ridurlo, svuotarlo come propone l’iniziativa «200 franchi bastano» significa fare un passo indietro. Significa indebolire un collante sociale già fragile, già indebolito dalla concorrenza straniera commerciale, soprattutto per le minoranze linguistiche.
Nel 2018, contro l’iniziativa No-Billag, la mobilitazione della società civile fu esemplare. Oggi, però, è più difficile, ed è giusto riconoscerlo. Perché l’attacco è meno diretto, più mascherato. Perché c’è disillusione, anche tra chi si aspettava una riforma più incisiva della SSR. Eppure, rinunciare oggi al servizio pubblico significherebbe consegnarsi a un mercato dove il profitto detta le regole e le periferie, culturali e geografiche, restano ai margini. Dove non c’è più una SSR che può ulteriormente migliorare, come certamente è in grado di fare, e lo sta dimostrando.
In questo scenario, le donne liberali radicali giocano un ruolo fondamentale. Ogni donna di ispirazione liberale può aiutare, può mettersi al servizio del servizio pubblico.
Personalmente, sono fiera di farlo in prima linea con altre donne altrettanto convinte: L’avvocato Giovanna Masoni Brenni, presidente della SSR CORSI e vice presidente della SSR SRG, che con determinazione guida il dibattito e costruisce alleanze; così come Laura Mear, responsabile del segretariato SSR CORSI, che rende possibile, con rigore e visione, il lavoro quotidiano sul territorio garantendo sempre il dialogo tra il comitato, la RSI e il pubblico, naturalmente.
Essere liberali oggi significa più che mai coniugare libertà individuale e responsabilità collettiva, significa credere nella forza della cultura, nella pluralità delle voci, nella necessità di un’informazione libera, capillare, di qualità.
Mi impegno affinché il servizio pubblico radiotelevisivo resti autorevole. Mi impegno a difendere con forza gli strumenti che ci permettono di essere cittadini consapevoli.
Non possiamo delegare, non possiamo restare a guardare, è il momento di riconoscere che il servizio pubblico è uno di questi strumenti.
La campagna contro l’iniziativa «200 franchi bastano» è iniziata.
Serve il contributo di tutti. Ma, soprattutto, serve il coraggio di chi sa che la politica migliore nasce dalla concretezza, dall’impegno quotidiano, dalla capacità di spiegare, convincere, coinvolgere.
Noi donne liberali radicali ci siamo: con passione, con determinazione, con le idee ben chiare. E anche con i mezzi che serviranno a tal fine. Annunciatevi al segretariato SSR CORSI come volontarie, contribuite come potete alla raccolta fondi. Non ci pentiremo di questo sforzo, ne sono certa e vi ringrazio sin d’ora.
Natalia Ferrara
membro del Comitato del Consiglio regionale SSR CORSI
Ogni contributo conta, grazie per il vostro sostegno!