Ricordo bene quei giorni: un esecutivo a maggioranza femminile, quattro donne di quattro partiti diversi. Una combinazione che fece parlare in tutta la Svizzera. E che dimostrò, soprattutto, quanto collaborazione, serietà e impegno possano produrre risultati concreti. In quegli anni risanammo le casse cittadine, avviammo progetti innovativi, restituimmo fiducia alla comunità. Fu così che incidemmo un sentiero. Non era facile. Non era già pronto. Ma passo dopo passo, lasciammo pietre solide perché altre donne potessero camminare con maggiore libertà.
Oggi la sfida è diversa. Non si tratta più di conquistare diritti, ma di incarnare un nuovo modo di fare politica. Un modo che unisce competenza e ascolto, concretezza e visione. Un modo capace di raccogliere idee anche da chi la pensa diversamente, trasformando le differenze in risorse comuni. Capace di fare della pluralità una ricchezza. Non è debolezza, è maturità. È il principio di concordanza che ha reso la Svizzera un modello: una comunità più forte perché sa integrare persino le voci contrarie e trasformarle in parte della soluzione. I veri leader hanno sempre fatto così. Hanno saputo ascoltare, selezionare e trasformare le idee in bene comune. Hanno compreso che la forza di una nazione non nasce dall'uniformità, ma dalla capacità di fare sintesi. Ed è questa la vocazione di Helvetia: trasformare le differenze in ricchezza comune e fare della concordanza non solo un principio, ma il cuore vivo della nostra democrazia.
Il Movimento di oggi raccoglie un'eredità e la rilancia con nuova forza. Viviamo un tempo di transizione che chiede coraggio. Che chiede immaginazione. Che chiede capacità di guidare. È per questo che il presente conta quanto il passato: perché solo ciò che costruiamo ora apre davvero la strada a ciò che verrà.
Vi ringrazio per l'omaggio che oggi mi rivolgete. Lo considero un segno di continuità, non di memoria. Perché ciò che abbiamo fatto allora vive se serve oggi e prepara domani. Concludo con un pensiero al cuore del nostro liberalismo: la partecipazione attiva. È lì che si gioca il futuro. Non da spettatrici, ma da protagoniste. Con passione e responsabilità. Nella vita del partito e del Paese. Dopo quarantacinque anni, il futuro è ancora nostro. Sta a noi continuare a scriverlo insieme.
Carla Speziali
già sindaca di Locarno