“Giustizia, è ora”: appello al parlamento

La definizione attuale di stupro in Svizzera è problematica e non soddisfa i requisiti della Convenzione di Istanbul: ad affermarlo è il gruppo di esperte ed esperti indipendenti del Consiglio d’Europa (GREVIO) che riconosce i miglioramenti apportati dalla revisione del codice penale in materia di reati, ritenendo però che la soluzione "No vuol dire No", sostenuta dal Consiglio degli Stati a giugno, sia inadeguata. Nella sessione invernale, che inizierà lunedì 27 novembre, il Consiglio nazionale ha l’opportunità di schierarsi a favore della soluzione del consenso.

Con un’azione simbolica sulla terrazza di Palazzo federale a Berna, è stata consegnata la petizione – firmata da 41'123 persone, oltre 50 organizzazioni e molte vittime di violenze sessuali – che chiede al parlamento di iscrivere la soluzione del consenso: "Solo Sì significa Sì”. Amnesty International, Opération Libero e le organizzazioni partner hanno risvegliato dal sonno una Justitia color argento utilizzando una sveglia formato XXL per chiedere “Giustizia, è ora”. Rappresentanti delle donne dei partiti e parlamentari di destra e di sinistra sostengono questo "appello al parlamento", insieme esortano il Nazionale ad adottare una legislazione moderna in materia di reati sessuali. Patricia von Falkenstein, consigliera nazionale PLR: “In questo ambito così intimo l’autodeterminazione è estremamente importante e, con la soluzione del consenso, finalmente non ci si focalizza più sul comportamento delle vittime. In questo senso il messaggio della petizione è anche stato recepito dalla commissione giuridica del parlamento e spero che il Consiglio nazionale seguirà la commissione".