Grande successo per l’evento delle DLRT con l'ambasciatrice Monica Schmutz Kirgöz

Intervistare Monica Schmutz Kirgöz, ambasciatrice della Confederazione in Italia, ha costituito per noi tutte un’opportunità e una sfida. L’opportunità di riflettere sul lavoro al femminile, la sfida di non cadere nei luoghi comuni. Ne è derivata la scelta di un modulo originale: non una conferenza né un aperitivo, ma una chiacchierata fra donne. Un formato di successo, a giudicare dal folto pubblico accorso il 17 marzo a Villa Ciani e dalla sua variegata composizione, per età come per estrazione.

Dopo i saluti introduttivi dell’amica Mari Luz, ho dato il via alla discussione leggendo la descrizione di Monica che appare nella sua recente intervista su LIB-. “Brillante, severa, competente”; la mia domanda è stata se una donna così forte non rischi di far paura agli uomini. “Non necessariamente, talora possono essere proprio gli uomini a sostenere le donne di valore”. È questo lo spunto da cui abbiamo preso le mosse per una lunga chiacchierata, arricchita dalle domande dei presenti. Insieme, abbiamo toccato i temi dell’impegno professionale, di come renderlo compatibile con la famiglia, dell’importanza del supporto di chi ci sta accanto. Pensate che Monica è contraria alle quote rosa, mentre suo marito è favorevole. Monica, una reputazione da femminista della prima ora, parla a lungo di quel soffitto di cristallo, che oggi noi donne certamente iniziamo ad incrinare, ma ancora non riusciamo ad abbattere. Una sua piccola vittoria viene comunque dal successo nell’aver cambiato il lessico del Quirinale: “dopo le mie rimostranze, le donne non sono più chiamate ambasciatori, bensì ambasciatrici. Ecco, pochi spunti per trasmettere il senso di una intensa serata. Alla fine, un aperitivo, un brindisi volto ad auspicare successo agli eventi DLRT del futuro.

Cristina Maderni