Imposte eque, un passo avanti

Il Consiglio federale vuole introdurre una tassazione individuale indipendente dallo stato civile, e dunque vuole eliminare la "penalizzazione del matrimonio. Il messaggio adottato lo scorso mercoledì riprende le importanti preoccupazioni del PLR che si dice soddisfatto visto che la richiesta avanzata da decenni dal partito – in particolare dalle Donne PLR che hanno lanciato l’iniziativa per imposte eque – si sta facendo strada. L'iniziativa è ancora attuale e il PLR si batterà nei dibattiti parlamentari per maggiore giustizia fiscale in favore del ceto medio.

Il fatto che le coppie sposate paghino più imposte federali rispetto a quelle non sposate – a causa della natura progressiva dell'imposta dovuta alla somma dei redditi – è ingiusto e può agire da ostacolo sulla motivazione e sulla carriera di molte persone. Ad esempio, per il secondo familiare spesso non è finanziariamente interessante intraprendere un'attività professionale. Ciò riguarda soprattutto le donne, che non aumentano le ore di lavoro, le riducono o rinunciano del tutto ad essere attive professionalmente. Se la coppia ha figli, la situazione è aggravata dagli elevati costi di custodia dei bambini.
La tassazione indipendente dallo stato civile rappresenta l'unico modello fiscale che tratta tutti gli stili di vita in modo equo e crea i giusti incentivi al lavoro. La tassazione individuale tiene conto dei cambiamenti della società – per cui le famiglie sono sempre più composte da coppie con due redditi o da genitori non sposati – e presuppone che il lavoro retribuito e il lavoro familiare siano equamente divisi tra le coppie. La riforma promuove una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e aumenta le loro opportunità di carriera, migliorando così anche le pari opportunità tra uomini e donne, la sicurezza finanziaria e l'indipendenza durante la pensione. In un momento in cui la carenza di manodopera qualificata è tangibile, la riforma consente anche di sfruttare meglio il potenziale della forza lavoro nazionale e quindi di limitare l'immigrazione.