La conferenza delle presidenti

A inizio marzo si è svolta a Palazzo federale la conferenza delle presidenti cantonali. Il lunch nella Galerie des Alpes con le deputate del gruppo parlamentare PLR ha rappresentato un’occasione privilegiata per uno scambio di opinioni e per celebrare l’inizio dell’anno elettorale che porterà alle Federali di ottobre. Nel merito della conferenza, le presidenti cantonali hanno votato la presa di posizione delle DLR sul progetto di riforma sull'imposizione individuale presentato dal Consiglio federale e hanno pure espresso soddisfazione per gli ultimi sviluppi del dibattito parlamentare sulla riforma del diritto penale in materia sessuale.

La definizione del reato di stupro, aspetto centrale del dossier, ha portato Nazionale e Consiglio degli Stati a trovarsi su posizioni opposte. Il primo ha sostenuto in dicembre la soluzione del consenso esplicito che tuttavia non risulta compatibile con i principi probatori della procedura penale e non permette di determinare adeguatamente sotto il profilo penale la condizione del vizio del consenso. Il secondo si è nuovamente chinato sulla questione in occasione della sessione primaverile arrivando a una proposta di compromesso – "no significa no, plus" – che rappresenta un importante passo avanti in vista dell’adozione definitiva della riforma: il dossier torna ora al Nazionale. 

La proposta di compromesso è condivisa dalle DLR che nella fase iniziale erano per la soluzione del consenso: rappresenta un salto di qualità nel diritto penale sessuale, in quando include il cosiddetto "freezing" come segno esplicito di rifiuto. Tenendo conto delle preoccupazioni del Nazionale, la camera alta ha infatti completato il Codice penale per considerare anche lo stato di shock: articolo 189 aggressione sessuale e articolo 190 violenza carnale con l’aggiunta di "... oppure a tale scopo sfrutta lo stato di shock di una persona". Come da sempre richiesto dalle DLR, la soluzione adottata tiene conto della realtà psicologica delle vittime di stupro e riconosce che, a causa dello shock che spesso si verifica in una situazione di aggressione sessuale o di violenza carnale, non tutte le persone sono in grado di opporsi esplicitamente a un atto sessuale indesiderato. I colpevoli possono ora essere condannati anche se non è possibile esprimere esplicitamente la propria volontà: il "freezing" è un esempio esplicito di "no" non verbale.

Le DLR esprimono soddisfazione per una soluzione praticabile ed efficace, trovata anche grazie al lavoro di un'alleanza femminile trasversale che sottolinea il diritto delle vittime all'autodeterminazione. In futuro i tribunali potranno inoltre obbligare gli autori di reati sessuali a partecipare a programmi educativi che dovrebbero portare a cambiare il loro comportamento. Le DLR si impegneranno affinché la soluzione adottata dal Consiglio degli Stati sia approvata dal Nazionale durante la sessione estiva.