La legittimità del valore D 

Ancora nel 2022 le donne devono continuare dimostrare di valere per riuscire. Donne sulle quali Il Partito liberale radicale ha la fortuna di poter contare, alcune note, altre meno, ma tutte con un’ambizione femminile di fondo, alla quale ispirarsi per arrivare a quell’effetto positivo che ci permetterà di raggiungere la parità nel 2030 e di aumentare la rappresentanza femminile nei parlamenti, nei governi e nella politica locale alle elezioni del 2023 e del 2024. Con la newsletter di giugno apriamo una finestra su queste Donne, iniziando dalle nostre granconsigliere.

La parità di genere è un tema rilevante, sentito e discusso, malgrado i sensibli miglioramenti sia in politica come nella società civile. I motivi li conosciamo bene e sono riconducibili a un sistema sociale che continua ad alimentare le disugualglianze e dove l’inclusione è un principio ancora troppo negato alle donne, basti pensare alle difficoltà di carriera, ai gap salariali, alla concilibilità nella gestione domestica e lavorativa.
L’Agenda 2030, tappa fondamentale sul cammino verso uno sviluppo sostenibile, pone tra i 17 obiettivi da raggiungere, l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze: è l’obiettivo 5.
La Svizzera fornisce annualmente all’ONU una panoramica dello stato di attuazione dell’Agenda 2030; il rapporto 2022 (adottato in maggio dal Consiglio federale) indica che nel 2020 la differenza salariale tra donne e uomini era del 13,8% (7.7 pp dal 2000); che sempre nel 2020 il lavoro domestico e familiare per i 3/5  era assunto dalle donne (la differenza con gli uomini si riduce dal 2010); che nel 2019 la parità di genere in politica dava un 42% di donne nel Consiglio nazionale e un 29% nei parlamenti cantonali (+16 pp rispettivamente +5 pp dal 2003); che nel 2021 la posizione professionale tra i dipendenti designava un 25% di donne e un 38% di uomini manager; che nel 2020 le vittime di violenza domestica grave erano 85, il 74% donne.
Pur avendo fatto progressi, la Svizzera non ha ancora raggiunto la piena parità tra uomo e donna. Vi è ancora un margine di miglioramento a livello di conciliabilità tra attività lavorativa e famiglia o lavoro di cura, piena parità salariale nonché rappresentanza equilibrata dei generi negli organi decisionali e nelle posizioni dirigenziali. Per colmare tali lacune, nel 2021 il Consiglio federale ha adottato la Strategia Parità 2030, che rispecchia gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Al 2030 mancano solo otto anni e c’è da chiedersi se si arriverà di fatto a raggiungere la parità nella vita lavorativa e politica, migliorare la conciliabilità tra lavoro e famiglia, prevenire la violenza e lottare contro la discriminazione. Una domanda legittima visto il tono di certi commenti, usciti di recente sulla stampa, che declamano come le donne abbiano già abbastanza ruoli di rilievo e anche in politica sono già fin troppe... un modo per dire che se alle prossime elezioni non saranno sostenute, non fa nulla! 
Il 2022 è ancora un mondo di uomini, un mondo dove la componente femminile deve dimostrare di essere donne al quadrato per riuscire. Donne sulle quali Il Partito liberale radicale ha la fortuna di poter contare, alcune note, altre meno, ma tutte con un’ambizione femminile di fondo, alla quale ispirarsi per arrivare a quell’effetto positivo che ci permetterà di raggiungere la parità nel 2030 e di aumentare la rappresentanza femminile nei parlamenti, nei governi e nella politica locale alle elezioni del 2023 e del 2024. 
Con la newsletter di giugno apriamo una finestra su queste Donne, iniziando dalle nostre granconsigliere.