Più donne nei Consigli comunali… a cosa servono?

A livello comunale la presenza femminile è fondamentale per poter sostenere progetti che favoriscano tutta la società e in particolare sostengano temi a favore della conciliabilità vita-lavoro. Sempre più aziende, anche alle nostre latitudini, lamentano la mancanza di manodopera qualificata e si trovano “costrette” a cercarla all’estero; ma se le donne sono più del 50% degli studenti universitari, come mai poi le conoscenze e competenze acquisite non arrivano nel mondo del lavoro, e se ci arrivano ne escono troppo presto? Semplice, ad un certo punto della vita di una coppia sopraggiunge il desiderio di “costruire una famiglia” e questa decisione, a causa di numerosi aspetti: economici, organizzativi, logistici e non da ultimi culturali si scontra con le aspirazioni professionali femminili e le regole del mondo del lavoro.

Per molto tempo, in Svizzera, abbiamo considerato la Famiglia come una questione privata, nella cui gestione l’Ente pubblico non doveva intromettersi. Eppure la stessa è la base di ogni società e come tale va sostenuta e sorretta.
Il Comune è il luogo dove il ruolo della famiglia può essere ampiamente sostenuto e favorito attraverso una serie di misure e progetti che permettano alle famiglie di gestire in modo sereno i propri compiti educativi e quelli professionali. A livello comunale è possibile promuovere e sostenere la creazione di strutture di accudimento a costi moderati, ad esempio favorendo la creazione di Asili nido comunali con tariffe calcolate sulla base del reddito dei genitori. Inoltre la promozione di classi di scuola dell’infanzia con orari prolungati. Ed infine la costituzione di posti mensa per tutti i bambini. Misure alle quali richiama l’appello ai Comuni lanciato da FAFTPlus e che vi invito a firmare su www.faftplus.ch.

Io ho frequentato le scuole elementari negli anni ‘80, e a quei tempi era normale che le mamme non lavorassero; la mia sì ma è un’altra storia, e che fossero a casa a cucinare il pranzo pronte ad accogliere figli e sovente anche mariti di ritorno dalla mattinata a scuola o al lavoro.
A distanza di più di 40 anni il mondo è decisamente cambiato. Sempre più genitori lavorano entrambi, per necessità e per scelta, e di conseguenza non possono garantire il pranzo pronto a casa alle 12. In quest’ottica diventa fondamentale per la politica comunale favorire la costituzione di mense pubbliche o soluzioni di collaborazione con enti ed organizzazioni privati per favorire una refezione e custodia di qualità a tutte le famiglie che lo necessitano. Infine la costituzione di doposcuola per alunne e alunni completerebbe l’offerta di quei servizi, che non dobbiamo più considerare come un lusso, ma come un servizio alla stregua del campo di calcio e delle luci natalizie.
Naturalmente tutti questi servizi hanno un costo, ma se questo costo viene coperto dalle maggiori entrate fiscali a livello comunale (e cantonale) dato da una maggiore presenza femminile nel mondo del lavoro allora ben venga sostenere questi costi. Infine una politica comunale e cantonale a favore delle famiglie implicherebbe anche una maggiore propensione a “fare famiglia” e di conseguenza un aumento della natalità, riportando i territori comunali e cantonali ad essere attrattivi per famiglie e professionisti.
Una maggiore presenza femminile all’interno dei legislativi comunali, non si limita ad sostenere politiche legate alla conciliabilità e alla famiglia, ma porta nuove visioni in ambiti economici, pianificatori, sociali e culturali.
La società di oggi è formata al 50% da uomini e al 50% da donne, di conseguenza anche la politica comunale, e di riflesso quella cantonale, potrebbero trarre grande vantaggio da una maggiore presenza femminile nei Consigli comunali al fine di promuovere idee, progetti e soluzioni per affrontare le grandi sfide di oggi e di domani.

Beatrice Engeler
consigliera comunale uscente, Mendrisio