Il servizio radiotelevisivo pubblico contribuisce infatti in modo determinante alla coesione nazionale, assicurando che tutte le regioni: francofone, germanofone, italofone e romance, siano rappresentate in modo equo con contenuti pensati per ciascun contesto culturale e linguistico. Questo permette non solo di preservare le identità locali, ma anche di creare un spazio comune di dialogo, promuovendo la comprensione reciproca tra le diverse comunità del Paese.
In assenza di un servizio pubblico forte (che significa avere i mezzi finanziari adeguati) il rischio è che l’informazione proveniente dai paesi confinanti, diffusa nella stessa lingua (come Germania, Francia o Italia), possa influenzare in modo sproporzionato l’opinione pubblica svizzera, portando a una progressiva erosione dell’identità nazionale e a una percezione della realtà non radicata nel contesto elvetico. La manipolazione dell’informazione, o la semplice predominanza di logiche editoriali esterne, possono infatti condizionare il dibattito pubblico, spostare l’attenzione su priorità altrui e alimentare disuguaglianze informative tra le regioni.
Per queste ragioni, salvaguardare e investire nel servizio radiotelevisivo pubblico in Svizzera significa non solo difendere l’indipendenza dell’informazione, ma anche proteggere l’equilibrio delicato della sua democrazia federale, promuovere la partecipazione civica e garantire un’informazione che sia davvero al servizio di tutti i cittadini, in ogni lingua e in ogni angolo del Paese.
Mari Luz Besomi-Candolfi
presidente DLRT