Un costoso esperimento per la sanità

Due proposte che la Svizzera non può permettersi di votare. Il 9 giugno saremo chiamati ad esprimerci suIl'iniziativa del PS sui premi che rischia di costare alla Confederazione e ai Cantoni più del doppio della tredicesima rendita AVS, e alla famiglia costi aggiuntivi che possono superare i 1’200 franchi l’anno. L'iniziativa del Centro per il freno ai costi minaccia dal canto suo un sistema sanitario eccellente e cela il pericolo di un razionamento delle cure e di una medicina a due velocità. Respingendo l'iniziativa sui premi e sul freno ai costi, entreranno automaticamente in vigore i due controprogetti, che avranno un effetto più rapido e mirato. Sul tema le considerazioni di Mari Luz Besomi-Candolfi.

I premi di cassa malati seguono direttamente i costi della salute. Per stabilizzare i premi dobbiamo stabilizzare i costi e per fare ciò dovremmo contenere il “consumo” di prestazioni presso tutti gli attori del sistema sanitario. Ogni volta che simili proposte giungono però in votazione il popolo si oppone con forza.
Ogni anno i costi crescono ma non siamo pronti a limitare l’accesso alle prestazioni e nemmeno vogliamo bloccare le assunzioni di personale in ospedali e centri sanitari, tantomeno bloccare salari e redditi. La Svizzera è nota per avere uno dei sistemi sanitari migliori a livello internazionale. L’offerta infatti è di alta qualità ed estesa a tutto il territorio, ma è anche tra le più care al mondo. Dal 1996, anno di entrata in vigore dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (LAMal), la spesa a cui le famiglie devono far fronte per pagare i premi può raggiungere anche il 20% del loro bilancio mensile. Accanto alle prestazioni ambulatoriali che nel corso degli anni ha visto il catalogo delle prestazioni sotto cappello LaMal aumentare sempre più, vi sono quelle stazionarie per le quali i Cantoni partecipano al loro finanziamento in ragione del 55% delle cure prestate durante la degenza.
Il settore della sanità coinvolge molti attori e molti interessi e solo con una maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutti quanti si riuscirà davvero a frenare il costante aumento dei costi. Attualmente, quasi tutti i trattamenti medici (circa il 97-98%) sono coperti per fermare questa tendenza, è necessario definire criteri chiari per valutare i costi e i benefici dei trattamenti medici e valutare la riduzione del catalogo di prestazioni mediche coperte dall’assicurazione di base e inserirne quindi altre in ambito complementare. Agire sui doppioni di offerta sul territorio in quanto determinati servizi sono troppo decentrati mentre concentrarli in alcuni luoghi ottimizzerebbe il quadro favorendo i risparmi di spesa. Maggiori collaborazioni tra pubblico e privato con pari trattamento verso ospedali pubblici e privati favorirebbe una maggiore concorrenza basata sulla qualità.
Ora nuove proposte giungono al giudizio popolare il prossimo 9 giugno: l’iniziativa "Per Premi Meno Onerosi" e l’iniziativa "Freno ai Costi" sono da respingere perché entrambe le iniziative non affrontano il problema alla radice e l’impegno di denaro pubblico sarebbe enorme. Anziché riforme concrete, si favorirebbero ancora più sovvenzioni statali e in generale la qualità delle cure peggiorerà.

Mari Luz Besomi-Candolfi
presidente DLRT